Luoghi della Memoria della Montagna Veneta: tra devastazione e ricostruzione
Chi

C.A.I. Gruppo Regionale
del Veneto

Cosa

Studi e Ricerche, Valorizzazione Luoghi, Arti Figurative, Didattica e Formazione, Coinvolgimento e Partecipazione, Promozione e Comunicazione

Dove

Altipiano di Asiago
Bellunese, Cadore, Comelico, Livinallongo e Alto Agordino

Luoghi della Memoria della Montagna Veneta: tra devastazione e ricostruzione

Le calamità naturali abbattutesi sulle montagne venete tra il 27 e il 30 ottobre 2018 e raccolte sotto il nome di “Tempesta Vaia” hanno pesantemente ferito il territorio. A distanza di oltre quattro anni, i segni del passaggio della violenta perturbazione sono ancora ben visibili, con montagne e valli in alcuni tratti praticamente irriconoscibili.

Ci vorrà molto tempo per curare le ferite della montagna. Le immagini delle devastazioni ricordano, nella loro drammatica evidenza, per sorprendenti somiglianze, i luoghi della montagna veneta diventati scenari di guerra e devastati cent’anni prima dalla furia distruttiva dei combattimenti. Accostando le fotografie del fronte della Grande Guerra con quelle del passaggio della Tempesta Vaia emergono delle singolari analogie: singolare la coincidenza cronologica, singolare la somiglianza nei dettagli della devastazione: boschi distrutti, tronchi spezzati e divelti, case in rovina, vallate sconvolte.

Il Club Alpino Italiano, Gruppo Regionale del Veneto, ha sostenuto, di concerto con la Regione Veneto, lo sforzo della ricostruzione con le Unioni montane e i singoli comuni montani, tramite il lavoro dei propri volontari impegnati in parti- colare nel ripristino della rete sentieristica e nella riapertura dei rifugi alpini in quota. Alla luce dell’esperienza maturata ha voluto promuovere, nel mondo della Scuola e con una motivata attenzione alle giovani generazioni, una iniziativa di informazione e di sensibilizzazione sul rapporto inscindibile di integrazione tra ambiente e cultura che caratterizza la storia della montagna veneta e delle comunità che la popolano.

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