Nell’autunno del 2018 la Val Visdende è stata ferita in modo ingente dalla tempesta Vaia, che ha abbattuto e sradicato migliaia delle sue pregiate conifere, tra cui l’abete di risonanza. A distanza di un secolo, dalla Prima guerra mondiale, il suggestivo anfiteatro naturale è stato colpito nelle stesse zone dove, cent’anni prima, si svolsero alcuni significativi episodi bellici.
Il progetto, che ha portato alla realizzazione di un volume, si è articolato in due fasi parallele: in una sono state approfondite tematiche inerenti alla tempesta Vaia, al patrimonio boschivo, alle principali fasi del ciclo di produzione e di lavorazione del legno, con alcuni cenni storici relativi alle caratteristiche della flora territoriale, all’economia forestale, alle proprietà della risorsa legno e al rapporto tra l’uomo e l’ambiente; nell’altra si è proceduto con l’analisi di varie fonti storiografiche e ricerche sul campo, per delineare e suggerire dei percorsi fruibili da residenti e turisti. La fase conclusiva ha portato alla pubblicazione di un libro illustrato, contenente due racconti collegati a Vaia, un approfondimento sulla risorsa-legno nonché la descrizione di alcuni percorsi storico-ambientali, dettagliati nei vari aspetti in modo tale che il lettore possa, a sua volta, visitare i siti avendo una loro sufficiente conoscenza.
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Particolarmente significativo è stato l’approccio metodologico, la cui buona pratica potrà essere trasferita in altri contesti. L’intero percorso progettuale ha suscitato l’interesse e la motivazione degli alunni, dimostratisi coinvolti dalle tematiche inerenti al vissuto del loro territorio. Con il contributo delle nuove generazioni sarà così possibile creare quei luoghi della memoria nelle zone devastate e compromesse dalle due vicende, che hanno impresso tracce indelebili sulle stesse zone a un secolo di distanza l’una dall’altra. Gli alunni, rappresentativi di tutti e tre gli ordini scolastici (infanzia, primaria e scuola secondaria di primo grado), hanno raccolto con entusiasmo l’invito a contribuire alla continuità del ricordo, trasformando la loro attenzione in un’occasione di riflessione e di esperienza umana e favorendo la valorizzazione del patrimonio storico e dei beni naturalistico-ambientali, la diffusione della loro conoscenza e la promozione della loro fruizione.
Per la raccolta di materiale è stata di fondamentale importanza la collaborazione con le realtà locali. In questo contesto si sottolinea la gratitudine, espressa dall’Istituto comprensivo di Santo Stefano di Cadore e Comelico Superiore, per la Regione Veneto e il Consorzio Visdende fra le Regole di San Pietro, Costalta, Valle e Presenaio, il quale ha cofinanziato il progetto e il prodotto editoriale che, assolutamente inedito, si propone come utile strumento per una prima conoscenza del territorio.
La linea di confine, che all’inizio del Novecento vide contrapposti gli uomini, e il cimitero degli alberi abbattuti da Vaia sono inoltre stati motivo per interiorizzare l’importanza di consolidare e diffondere i principi di cooperazione, dialogo interculturale, risoluzione pacifica e prevenzione dei conflitti, nonché di rispetto per gli equilibri dell’ambiente naturale.
È questo il messaggio più prezioso che emerge dal racconto dei Caduti, tanto quelli della trincea quanto quelli della natura, che in questi luoghi caddero a distanza di cento anni. Ai lettori della pubblicazione vada la richiesta di farne tesoro.